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Dal dominio sulle fughe alla miglior classifica di sempre: il Giro d’Italia del Team Polti Kometa

Il primo Giro d’Italia disputato con l’attuale denominazione (il quarto in totale dal passaggio alla categoria Professional) porta in dote al Team Polti Kometa il proprio miglior piazzamento di sempre nella generale: il 13° posto di Davide Piganzoli, 4° nella graduatoria dei giovani, frutto di un gran talento da scalatore e di una sapiente gestione delle proprie forze a fronte dei suoi 21 anni di età. Sempre appena dietro ai migliori uomini classifica, Piga non ha esitato a lanciarsi al contrattacco col prezioso supporto di Davide Bais, Matteo Fabbro e tutti gli altri compagni nel tappone di casa che ha chiuso la seconda settimana, con ascesa del Mortirolo e arrivo oltre i duemila metri d’altitudine di Livigno.

Quella del giovane valtellinese è stata solo una delle azioni che hanno impresso le maglie Polti Kometa negli occhi e nei cuori del pubblico. Chi ha fatto breccia tra gli appassionati è stato anche Mirco Maestri: da vero capitano, Paperino ha saputo trascinare i suoi uomini dentro il gruppo e fuori da esso, macinando 523 chilometri in fuga, un quarto dei quali nella memorabile giornata dei muri marchigiani di metà Giro al fianco di Alaphilippe, culminata con il 9° posto sul traguardo di Fano.

Oltre a instaurare un’amicizia col due volte campione iridato francese, con tanto di consegna della maglia in un cartone della pizza che ha fatto innamorare tutto il mondo, Maestri quel giorno ha conseguito una delle 6 top ten della squadra in questa edizione numero 107 della corsa rosa. Il velocista Giovanni Lonardi ne ha totalizzate quattro in volata: 10° ad Andora (4^ tappa), 3° a Francavilla al Mare (11^), 9° a Cento (13^) e 8° ieri nella monumentale passerella di Roma. Il miglior Giro della sua carriera.

Era al primo Giro in carriera, così come Piganzoli, Andrea Pietrobon: 3° nella 5^ frazione a Lucca (questo e quello successivo di Lonardi a Francavilla sono i due podi ottenuti dalla formazione di Ivan Basso e i fratelli Contador) il ciclista-pianista della provincia di Belluno ha vinto le speciali classifiche delle fughe (605 km, quasi metà dei quali insieme a Maestri) e dei traguardi volanti, venendo così premiato nella cerimonia finale davanti al Colosseo.

Come spesso sottolineato dal management del team, la fuga è ben più di un semplice strumento di visibilità, è un’autentica specialità della casa che può portare i suoi frutti. In 21 giorni di gara, sono state 14 le fughe che hanno visto coinvolti uomini di questa formazione. Tra i corridori non ancora nominati, menzioniamo un Mattia Bais che proprio nell’ultima settimana, nella 19^ tappa, andando in avanscoperta si è tolto la soddisfazione di arrivare 12° a Sappada.

Ultimo ma non meno importante, la Polti Kometa è stata la squadra che si è aggiudicata più premi combattività: ben 5, a partire da quello nella 4^ frazione dell’unico corridore non italiano in formazione, nonché l’unico neo-professionista, lo spagnolo Fran Muñoz che durante la prima settimana ci ha raccontato in due episodi tutta la sua emozione per il sogno d’Italia che stava vivendo.

E non dimentichiamoci che questo è stato il Giro d’Italia delle bici AURUM dai 4 nuovi colori, che avete pure potuto votare qui sul sito: il grigio ha brillato nelle poderose pedalate di Maestri e di Fabbro, il rosso nelle fresche pedalate di Muñoz e in quelle più esperte di Davide Bais, il nero nelle generose pedalate di Mattia Bais e negli sprint di Lonardi, il verde nelle avventurose pedalate di Pietrobon e nelle salite piene di speranza di Piganzoli.

Ecco la chiosa di Stefano Zanatta, che ha diretto i ragazzi dall’ammiraglia insieme a Jesus Hernandez: “Abbiamo interpretato al meglio e onorato l’appuntamento più importante della stagione, siamo partiti sia con la voglia di farci vedere e lottare per la vittoria sia di proteggere l’ottimo piazzamento generale di Piganzoli. Peccato per qualche problema di salute occorso a Fabbro, ma abbiamo portato tutti gli otto corridori fino al grande arrivo nella capitale e soprattutto portiamo a casa una bellissima prestazione. Abbiamo legittimato pienamente la wild card grazie anche ad atleti che si sono rivelati o confermati molto validi: oltre ai due ragazzi che ho appena citato, menzionerei un Lonardi bel velocista, Mirco uomo squadra totale, Muñoz e Pietrobon che insieme a Piga sono prodotti del vivaio che testimoniano la qualità del progetto, i fratelli Bais che sono una garanzia. Ma il ringraziamento e i complimenti vanno all’intero gruppo di lavoro, che comprende allenatori, meccanici, nutrizionisti e tutto uno staff che ha fatto da straordinario collante per un Giro vissuto con entusiasmo e performance. Abbiamo accresciuto sia i risultati che la visibilità, siamo orgogliosi e ancora più motivati per il futuro.”

CRONISTORIA

Tappa 1 Venaria-Torino: fuga Pietrobon
Tappa 2 San Francesco-Oropa: fuga Davide Bais
Tappa 4 Acqui-Andora: fuga Muñoz con premio combattività + Lonardi 10°
Tappa 5 Genova-Lucca: fuga Bais con premio combattività + fuga Pietrobon con 3° posto + miglior team del giorno
Tappa 9 Avezzano-Napoli: fuga Maestri-Pietrobon (da soli) con Mirco premio combattività
Tappa 10 Pompei-Bocca della Selva: fuga Mattia Bais
Tappa 11 Foiano-Francavilla: 3° Lonardi (secondo podio di squadra)
Tappa 12 Martinsicuro-Fano: fuga Maestri con 9° posto
Tappa 13 Riccione-Cento: fuga Pietrobon con premio combattività + Lonardi 9°
Tappa 15 Garda-Livigno: fuga Davide Bais + attacco Piganzoli con Fabbro (Piga arriverà 16° nella “tappa di casa” e guadagnerà il 13° posto nella generale che difenderà nell’ultima settimana)
Tappa 16 Lasa-Monte Pana: fuga Maestri
Tappa 18 Fiera di Primiero-Padova: fuga Maestri-Pietrobon (Mirco premio combattività)
Tappa 19 Mortegliano-Sappada: fuga Mattia Bais con 12° posto
Tappa 20 Alpago-Bassano del Grappa: fuga Pietrobon nella “tappa di casa”
Tappa 21 Roma: Lonardi 8°
Classifica generale: Davide Piganzoli 13° (5 volte in top-20 di giornata) e 4° tra i giovani
Classifica fughe e classifica traguardi volanti: Andrea Pietrobon

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