La nostra prima Africa: Tour du Rwanda, ambizioni ad alta quota
Vinta una corsa di categoria 2.1, il Team Polti Kometa è pronto ad affrontarne un’altra. Se però il Tour of Antalya era un evento di cui la squadra italiana è aficionada, ora è il momento di esplorare per la prima volta l’Africa disputando il Tour du Rwanda. Uno scenario affascinante, un continente che vuole emergere e un Paese che l’anno prossimo ospiterà il primo Mondiale africano della storia.
E proprio una finestra sui Mondiali 2025 si spalancherà in apertura e in chiusura delle otto giornate in programma. Si parte dopodomani con una cronosquadre nella capitale ruandese Kigali, che ricalcherà il tracciato della team relay iridata e qui varrà solo per la classifica a squadre. La graduatoria individuale si disegnerà quindi nell’intera settimana da lunedì fino a domenica 25. Non tanto dalla seconda tappa, coi tre strappi nel finale che terranno sulla corda velocisti e attaccanti, quanto piuttosto dalla terza, che in meno di 150 chilometri concentra 7 GPM. Ancor più… concentrata la quarta, che di GPM ne conta 5, ma senza neanche raggiungere i cento chilometri. Il quinto giorno di gara prevede invece la crono individuale: tredici chilometri in pendenza lieve ma costante. La sesta frazione sarà l’ultima chiamata per la generale: novanta chilometri come due giorni prima, culminanti stavolta con la scalata al monte Kigali. Pure l’indomani, a dire il vero, l’arrivo sarà in salita, per di più al termine dell’unica tappa oltre i 150 km, ma la conformazione del percorso si presta alle ruote veloci resistenti. Particolarmente esplosivo l’atto conclusivo, breve ma intenso: attorno al centro congressi di Kigali si dipanano un quadruplo circuito cittadino e una tornata sul ben noto monte Kigali. Assaggio delle future prove iridate in linea ruandesi.
Dettaglio non indifferente: si correrà costantemente tra i 1500 e i 2000 metri d’altitudine, con la cronometro di giovedì che salirà fino a 2312 metri! Per affrontare questa sfida, in un contesto che prevede alcuni ProTeam e diverse development di grandi squadre ma nessuna formazione World Tour, la Polti Kometa porta entrambi i propri uomini cresciuti a opposte latitudini ma simili altitudini: Jhonatan Restrepo, in grado di puntare al bersaglio grosso dall’alto delle 6 vittorie di tappa al Rwanda quando correva per Gianni Savio, e il suo fratellino German Gomez. Insieme a questo duo colombiano, valido soprattutto per prove contro il tempo e le montagne, c’è pure un tandem spagnolo per le volate: Manuel Peñalver, a conferma che l’incidente di Almeria è stato per fortuna privo di conseguenze, e Javier Serrano. A fare da anello di congiunzione tra le due accoppiate, l’italiano Andrea Garosio, che in questo drappello è l’unico reduce della vittoriosa spedizione di Antalya.
In copertina, il duo colombiano Restrepo-Gomez; nella gallery qui sopra, Peñalver-Serrano-Garosio
Nessuno di questi corridori è al debutto stagionale. Lo è invece il direttore sportivo Biagio Conte, che inizia il suo 2024 con una dettagliata analisi: “Stiamo passando un bel momento che conferma l’ottimo lavoro svolto nella preparazione invernale. Andiamo in Ruanda con un Restrepo che ha fatto bene nella sua Colombia e un Peñalver che ad Almeria ha sfoderato una bella prestazione, alla quale solo la caduta nel finale ha impedito un piazzamento. La condizione è buona e il Tour du Rwanda sarà un test probante, sia per l’elevata altitudine sia per l’incognita, valida per tutte le squadre, di correre con cinque effettivi. La terza frazione è la più impegnativa con oltre tremila metri di dislivello, le altre si addicono prevalentemente a uomini veloci come gli stessi Restrepo e Peñalver ma anche Serrano. Penso che i giochi di classifica si possano decidere nella cronometro individuale. Spero che il jet-lag non si faccia troppo sentire per i due colombiani; in ogni caso, per acclimatarci meglio tutti quanti, siamo venuti in Ruanda già ieri.”
Lato atleti, ecco le dichiarazioni di Manuel Peñalver: “Domenica ho rimediato solo parecchi graffi e un piccolo spavento. Ora sono del tutto recuperato e, anzi, ancora più desideroso di mostrare la mia buona condizione. Io e i miei compagni siamo convinti di poter lasciare il segno in questa corsa e siamo concentrati per centrare l’obiettivo.”
Tappa 1: cronosquadre di Kigali (18,3 km) – 18/2
Tappa 2: Muhanga – Kibeho (129,4 km) – 19/2
Tappa 3: Huye – Rusizi (140,3 km) – 20/2
Tappa 4: Karongi – Rubavu (93 km) – 21/2
Tappa 5: ITT Musanze – Kwita Izina (13 km) – 22/2
Tappa 6: Musanze – Monte Kigali (93,3 km) – 23/2
Tappa 7: Rukomo – Kayonza (158 km) – 24/5
Tappa 8: Kigali – Kigali centro congressi (73,6 km) – 25/2