Gerard Cano e Sergio Calvo in lotta per la vittoria
Gerard Cano e Sergio Calvo si sono classificati quinto e sesto in un’edizione della Klasika Premundial di Beasain in cui ha vinto il più veloce di un gruppo di nove corridori che si sono raggruppati negli ultimi chilometri con Gerard e Sergio presenti, Markel Beloki (MMR), di Alava. È stata un’edizione movimentata, in quanto la gara è stata neutralizzata nella discesa di Atagoiti a causa della quantità di carburante persa da un veicolo in panne sulla strada lungo la quale si doveva affrontare la discesa, rendendola pericolosa. Lo stato della strada era talmente difficile che anche nella marcia neutralizzata ci sono state alcune cadute, una delle quali ha coinvolto Hugo Pradas (fortunatamente senza conseguenze).
La corsa è ripartita a 41 chilometri dall’arrivo e quattro corridori – Eñaut Otegui (Limousin), Eneko Egurrola (Alimco-Campagnolo), Lohann Vuillez (Iparralde) ed Emilio Echavarria (Disgarsa) – si sono ritrovati nel gruppo di testa ad Atagoiti, con un minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo principale che ha iniziato a sfaldarsi sulla prima salita di Olaberria con Cano e Calvo molto attenti. Tuttavia, sarà sulla terza e ultima salita, raggiunta con la corsa raggruppata, che avverrà la selezione definitiva, dopo un attacco di Beloki (MMR) a cui hanno risposto il suo compagno di squadra Marco Martín (MMR) e sia Gerard Cano che Sergio Calvo. I quattro hanno aperto la strada fino a quando, negli ultimi quattro chilometri, sono stati raggiunti da altri cinque corridori.
Isaac Cantón, team manager di Beasain: “La squadra è stata molto brava questa domenica, è stata competitiva. Mi sarebbe piaciuto essere presente nella fuga di nove corridori che si è formata nelle prime fasi, perché alla fine è un movimento che ti permette sempre di anticipare gli altri e di avere sempre un corridore in testa. Ma i ragazzi sono stati molto coinvolti nella corsa e quando si è capovolta erano dove dovevano essere. Poi, quando si arriva alla vittoria, si lotta e vince il corridore più veloce, ma la volontà di esserci c’era ed è una cosa che bisogna mantenere”.