Sogno di una giornata di primo autunno: la formazione del Team Polti Kometa per Il Lombardia
Non è la fine della stagione, ma è il clou della parte conclusiva. È l’ultima monumento, l’ultimo evento World Tour nel calendario annuale del Team Polti Kometa. Qui i sogni di gloria, anzi i sogni di una giornata di primo autunno (per parafrasare lo shakesperiano sogno di una notte di mezza estate) si riflettono in una romantica malinconia e si mescolano alla fatica dei 4800 metri di dislivello nella regione di casa della formazione di Ivan Basso e i fratelli Contador. Signore e signori, Il Lombardia.
Nella perfetta alternanza tra partenza e arrivo negli anni recenti, l’edizione numero 118 scatterà domattina da Bergamo e giungerà nel centro di Como (non più sul lungolago, per il rischio di esondazioni) dopo 255 chilometri. Uno scenario lacustre s’incontrerà già nelle battute iniziali, con il piccolo lago di Endine da cui partirà la prima di 8 salite: il forcellino di Bianzano, 6 km al 5%. Seguiranno il Selvino (10 km al 6%) il colle di Berbenno (5 km al 6%) la Valpiana (10 km al 6%) la sella di Osigo (5 km al 6%) la Madonna del Ghisallo (6 km al 4%) dal versante meno duro, mentre ben più dura sarà la colma di Sormano (13 km al 6%) da non confondere col celebre muro. Lì mancheranno ancora 42 chilometri al traguardo, prevalentemente in discesa dove si dovrà prestare la dovuta attenzione. Tra i -8 e i -5 km infine ci sarà lo strappo di San Fermo, che lancerà verso il grande epilogo.
Metà scalate nella provincia orobica, l’altra metà in quella comasca. Nel mezzo, la pianura del ramo lecchese del Lario. E qui, più che Shakespeare, potremmo scomodare l’italianissimo Manzoni… Venendo all’epica prosaicità del ciclismo, un impegno del genere si affronta con la miglior batteria di scalatori: la Polti Kometa sfoggerà quindi il talento di Davide Piganzoli, originario di una zona poco più a nord come la Valtellina e proveniente dal podio al Giro dell’Emilia di settimana scorsa, che in sella alla propria AURUM Magma colorata da Lechler sarà coadiuvato da un paio di corridori che hanno scaldato i motori ieri al Gran Piemonte come Matteo Fabbro e Mattia Bais, insieme ad altri gregari d’altura ideali quali German Gomez, Andrea Garosio, Fernando Tercero (4° al Tour de Langkawi) e Davide De Cassan, che dopo il tour de force Giro dell’Emilia + Trittico Lombardo non ha disputato il Gran Piemonte in quanto ha effettuato la ricognizione del finale di percorso del Lombardia di domani.
De Cassan: “Ci siamo, da neoprofessionista sto per vivere la mia prima monumento! È una di quelle corse che da bambino mi tenevano incollato alla tv e adesso sono tra i partecipanti, non vedo l’ora di poter fornire il mio miglior contributo agli obiettivi di squadra.”
Il direttore sportivo Stefano Zanatta: “La classica delle foglie morte è sempre molto impegnativa e l’affronteremo con orgoglio e ambizione. Sicuramente centrare la fuga è un’opzione da tenere in considerazione, ma confidiamo di essere poi presenti nelle fasi decisive di gara con Piganzoli. Sperando che le condizioni atmosferiche siano clementi, vogliamo esprimere al massimo il nostro modo di correre e arricchire di nuove soddisfazioni questa fine 2024.”