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Fran Muñoz: “Ho imparato a gestire le mie forze e ad essere competitivo”

Protagonista in ogni gara che disputa, corre con fiducia in se stesso e carattere da vendere. La prima stagione da professionista del promettente Fran Muñoz riempie di entusiasmo il Team Polti Kometa, che lo ha visto brillare al Giro d’Italia e ora affronta la seconda parte della stagione, che per lui inizia domani con il Tour Poitou Charentes.

Senza dubbio, la sua partecipazione alla corsa rosa è stata una notizia inaspettata e un’enorme spinta per la sua carriera: “Non mi aspettavo di partecipare al Giro ma è qualcosa che cambia completamente la tua annata, ti dà speranza e allo stesso tempo ti responsabilizza perché devi dimostrati all’altezza di un tale palcoscenico…”

Nel grande giro italiano Muñoz è stato tra i primi fuggitivi ed è anche salito sul palco delle premiazioni come vincitore dell’Intergiro, come ha spiegato nel suo diario qui sul sito durante la prima settimana. “Scollinata la metà del 2024 posso dire che partecipare al Giro ti dà una prospettiva diversa del resto delle gare, il ritmo e il modo di correre che c’è lì ti rende consapevole di poter competere a certi livelli” spiega il 23enne catalano.

Come rookie Fran ha vissuto un necessario processo di adattamento che, agli occhi di tecnici e direttori sportivi, è stato eccezionale. “Ogni giorno, non solo al Giro ma in tutte le gare, ad esempio in campionati nazionali e la Strade Bianche, era una prima esperienza da cui imparare tanto. Ho imparato soprattutto a gestire le forze in fuga, a risparmiare in coda e cogliere i momenti giusti, il recupero dopo la corsa e i protocolli del post-gara… inoltre sono un tipo curioso e mi piace andar sempre qua e là a scoprire come funziona, cosa c’è dietro alle cose. Una qualità, penso, ma in un contesto come il Giro è l’opposto di ciò che devi fare (ride ndr)! Stefano Zanatta dove starmi dietro di continuo per ricordarmi di riposare”.

Ma il futuro di questo corridore è ancora un’incognita, nel senso che i margini di miglioramento potrebbero essere davvero ampi e nessuno sa quale sarà il suo tetto massimo. Ecco come si descrive ciclisticamente il ragazzo: “Occorre crescere ulteriormente come versatilità e capacità di ottenere qualche risultato importante per la squadra. Non sarò mai uno scalatori, ma posso allenare la resistenza e la solidità in fuga e nelle occasioni dove dover sprigionare la mia potenza.”

E se c’è una cosa che Fran Muñoz non ama, sono i tempi morti e le fasi troppo tranquille: “Adoro quando devo restare continuamente coinvolto nelle dinamiche di gara! Mi viene invece difficile gestire i momenti interlocutori quando magari c’è una fuga, io sono dentro il gruppo che lascia andare e per un paio d’ore non succede niente. Al di là di questo, sto lavorando con costanza per essere in grado di tener testa a grandi avversari e poter diventare un uomo da classiche.”

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