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Team Polti Kometa da applausi nella tappa più dura del Giro d’Italia, Piganzoli guadagna in classifica

Giro d'Italia (2.UWT)
Tappa 15: Manerba del Garda - Livigno (Mottolino) 222 km

Essere protagonisti e correre al livello delle squadre World Tour nel tappone più duro del Giro d’Italia. Obiettivo centrato per il Team Polti Kometa, che oggi nel tragitto verso Livigno è scappato, ha inseguito e ha comandato per qualche momento.

Tutto è cominciato al km 0, quando Davide Bais è stato il primo a partire al mattino e ha affrontato i 60 chilometri iniziali in avanscoperta con altri undici uomini. Sul colle San Zeno poi, Matteo Fabbro, Davide Piganzoli, Mattia Bais e Fran Muñoz facevano parte della quarantina di unità che ha rimescolato le carte in testa. In discesa sei corridori hanno attaccato, allora nel falsopiano della Val Camonica Mirco Maestri è evaso dal plotone principale insieme al suo nuovo amico Alaphilippe e altri due uomini per rientrare sul gruppone d’inseguitori e contribuire a chiudere il buco.

Ben sei maglie Polti Kometa hanno condotto e trainato un fortissimo inseguimento sul Mortirolo che ha permesso, sulle successive salite in Valtellina, di fare selezione e riprendere nuovamente i battistrada. A quel punto eravamo nelle terre di Piganzoli, e proprio il giovane uomo classifica è transitato per primo all’Intergiro di Isolaccia ed è stato tra i dieci superstiti della fuga che nei 25 km conclusivi hanno intrapreso la doppia ascesa finale dei passi di Foscagno ed Eira con tre minuti di margine sul plotone della maglia rosa.

Lì è andata in scena l’ennesima prova di forza di Pogacar, ma nel suo piccolo pure quella del Piga, che è stato sì ripreso dai big ma, non perdendo mai il suo passo, ha tagliato 16° il traguardo oltre i duemila metri del Mottolino e guadagnato tre posizioni nella generale: dopodomani inizierà l’ultima settimana al 13° posto.

“Questa era la tappa regina in una parte d’Italia dove ho tanti affetti e tifosi – afferma un esausto Piganzoli -. Sono contento del risultato personale ma soprattutto perché in un momento cruciale e durissimo della corsa siamo stati noi, una piccola squadra, a dettare il ritmo e l’evolvere della situazione. Come ho avuto modo di dire personalmente via radio alla squadra durante la gara, sono davvero orgoglioso del lavoro di tutti quanti! Adesso, se la UAE dovesse ritenersi soddisfatta e lasciare più spazi, spero di cogliere altre opportunità che dovessero presentarsi…”

“Mi sentivo meglio che nei giorni scorsi e ci ho provato subito – aggiunge l’altro Davide, Bais -. Alla fine è venuta fuori una giornata stranissima, dove un gruppone ci raggiunti presto e coi miei compagni abbiamo tirato per tenere il vantaggio sulla maglia rosa il più ampio possibile. Siamo davvero uniti e ci motiva moltissimo lavorare per un leader di classifica che sta facendo così bene al suo primo Giro.”

Il commento del direttore sportivo Stefano Zanatta: “Il piazzamento e l’Intergiro conquistati (il quinto di questi speciali traguardi per la nostra formazione finora) sono il simbolo di un’intera prestazione, individuale e collettiva, di cui andar fieri. Arriviamo all’ultimo riposo con la consapevolezza che stiamo riuscendo a lottare al massimo delle nostre possibilità.”

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