“Questa tappa ci d\u00e0 buone sensazioni”
E come condensare in un titolo quello che è successo questo lunedì nella seconda tappa del Giro Next Gen? A Cherasco, dopo una giornata ad alta velocità (alla fine la velocità media era vicina ai 42 km/h), trionfo della fuga dei rifugisti. E con i cinque corridori dell’EOLO-KOMETA Cycling Team che hanno risparmiato tutti gli incidenti di giornata e sono arrivati nel cuore del gruppo.
Il belga Gil Genderts (Soudal-Quick Step Development) ha vinto, leggermente solo, sei secondi possono essere tutto, e il suo connazionale Alec Segaert ha conservato la maglia rosa. Genderts si è staccato dal gruppo negli ultimi 50 chilometri della giornata, nella zona più complicata dal punto di vista orografico, ed è andato via con Darren Rafferty (Hagens Berman Axeon) a caccia dei fuggitivi di giornata. E poi, sull’ultima salita, la già citata fuga del rifugiato.
Il quintetto della Fondazione Contador si è unito al primo gruppo principale. “Questa tappa ci ha dato buone sensazioni. Non appena la situazione si è fatta più serrata, nella zona dei passi, il gruppo è diventato molto più piccolo e c’era tutta la squadra. Personalmente, mi sono sentito molto bene quando la strada sembrava in salita”, ha dichiarato Ramón Fernández.
Martedì, una tappa davvero ideale per l’arte del volley: 146 chilometri pianeggianti, con un’unica piccola salita a metà percorso, tra Priocca e Magenta. Una giornata che sarà veloce e in cui bisognerà prendere le dovute precauzioni per evitare cadute e altri incidenti di gara.
[? La Presse / Giro Next Gen / Carlos Barredo]