Frapporti, tra i protagonisti della Milano-Torino; Ravasi, primo uomo in blu al traguardo
102º Milano – Torino
Magenta – Superga (190 km)
La Milano-Torino è una gara con così tanta storia che è in realtà la più antica corsa di un giorno del mondo, anche se a volte mancava di continuità. Eppure stiamo parlando di una gara con più di cento edizioni che negli ultimi anni, in cui Superga è diventato il traguardo ricorrente con una doppia salita che porta emozione e spettacolarità, ha riacquistato nome e prestigio. La 102esima edizione è stata vinta dallo sloveno Primoz Roglic, che è ancora oggi uno dei leader mondiali. E nello sviluppo della 102a edizione, l’italiano Mattia Frapporti è stato uno dei protagonisti.
Il corridore dell’EOLO-KOMETA Cycling Team è stato uno dei quattro corridori che, fin dall’inizio, è stato coinvolto nella gestione di una fuga che si è conclusa con sei corridori. Frappo, Oier Lazkano (Caja Rural), Joan Bou (Euskadi) e Davide Orrico (Vini Zabu) hanno aperto le ostilità e sono stati poi raggiunti da Kevin Vermaerke (DSM) e Juri Zanotti (Bardiani).
Il sestetto ha divorato chilometri nella pianura padana e ha gestito la salita di Zimone con una buona collaborazione, ma il gruppo non ha mai mollato e li ha tenuti a poco più di tre minuti, come massimo distacco. Negli ultimi 70 chilometri, il vantaggio ha cominciato a diminuire ed è diventato solo pochi secondi.
A quel punto, di fronte agli ultimi 50 chilometri, il gruppo è stato rivoluzionato, sono arrivate alcune rotture e una ventina di corridori hanno iniziato a raggiungere la fuga. E che piloti. Il campione del mondo Alaphilippe, ben sostenuto da cinque compagni, tra cui Joao Almeida; o Alejandro Valverde; o Tadej Pogacar, o Primoz Roglic, o Adam Yates… Frapporti è riuscito a resistere fino alla prima salita di Superga, dove la corsa è stata nuovamente rivoluzionata. Al traguardo, alla fine, Edward Ravasi era il primo corridore in blu, con più di tre minuti di ritardo.
Mattia Frapporti: “Sono contento, perché cercavo una fuga da tanto tempo: è stata una stagione difficile, avevo voglia di mettermi un po’ in mostra e credo di averlo fatto. Poi, se devo dirla tutta, poteva andare meglio: quando sono arrivati davanti i grandi, hanno iniziato a tirare fortissimo ed è stata davvero dura. Peccato, anche se alla fine sono contento”
Edward Ravasi: “Questo era il mio terzo giorno consecutivo di corsa, e dopo due giorni di acqua e freddo abbiamo trovato un giorno di sole e infatti sono andato meglio. Sono riuscito a restare fuori dal ventaglio che ha fatto staccare tanti altri, e mi sono messo davanti al gruppo per cercare di arrivare con i primi degli inseguitori. Non è stato facile, la corsa è stata dura e davanti avevo dei fenomeni che sono andati su come dei treni: però sono arrivato anch’io, e credo di essere arrivato bene. Avevo bisogno di una giornata così, ne avevo davvero bisogno”.
[ Maurizio Borserini]