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Martín in fuga per 145 km, nel giorno di Pogacar

Vuelta a Andalucia (2.Pro)
1 tappa: Puente de Génave - Santiago de la Espada (179 km)

La prima tappa della Vuelta a Andalucia, una tappa subito esigente e fatta di salite già importanti, arrivava a Santiago de la Espada. Il colpo di spada, però, lo ha dato un fenomeno chiamato Tadej Pogacar: bravo a sfruttare il lavoro della sua UAE prima di salutare tutti e farsi 15 chilometri tutto solo fino al traguardo. Il campione sloveno ha preceduto gli spagnoli Landa e Rodrifuez  (a 38’’), mettendo già una seria ipoteca sulla classifica generale di questa bellissima corsa.

Certo, noi dobbiamo parlare dei nostri corridori: e qualcosa di bello da dire, in effetti, ce l’abbiamo. Il bello di Alex Martìn, protagonista della fuga di giornata che ha visto inizialmente il nostro Alex insieme a Gotzon Martin, Clement Alleno e Aaron Van Poucke, poi i due Martin sono rimasti da soli prima di essere raggiunti da Omar Fraile. Il terzetto ha resistito fino a 25 km dal traguardo, quando il lavoro degli uomini di Pogacar ha tolto qualsiasi speranza agli attaccanti di giornata. Bravo Alex, per 145 km di fuga in una tappa così difficile.

Giornata importante, per noi, anche perché era quella del debutto alle corse di Fortunato. Lorenzo è riuscito a stare con il gruppo dei più forti fino all’accelerata decisa di Pogacar, per poi proseguire con il suo ritmo e arrivare con il secondo gruppo di inseguitori.

Photo SprintCycling

Jesus Hernandez: “Primo giorno qui in Andalusia con una bella prestazione da parte della squadra, e sto parlando soprattutto di Alex Martìn che è andato in fuga, ha pedalato bene, si è messo in mostra. Era il debutto di Fortunato e sapevamo che non avrebbe ancora avuto il ritmo della corsa, la sua non è stata una super giornata ma non è nemmeno andato male: lui normalmente migliora giorno dopo giorno, quindi lo aspettiamo. L’obiettivo di oggi era quello di andare in fuga e metterci in mostra, e l’abbiamo fatto”.

Alex Martìn: “L’obiettivo della squadra era quello di mettere qualcuno in fuga, a esclusione di Fortunato, per provare a lottare per le classifiche parziali e magari provare ad arrivare alla fine. Sono riuscito ad andare io, purtroppo speravo in una fuga più numerosa perché con quattro corridori è difficile andare lontano. Sono comunque contento di aver dato visibilità alla squadra, mi sentivo molto bene, anche se sull’ultima salita il gruppo è arrivato molto forte. Domani, vedremo cosa succederà”.

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