La bellezza che c’è attorno. Poi Maestri e Albanese.
Giro d’Italia
5^ tappa, Catania-Messina
Fascino e bellezza a piene mani, il Giro fa così: tanto che a volte il ciclismo e le biciclette sembrano quasi fare da corollario. E come si fa a non pensarla così, seduti sul traghetto che da Messina porta la carovana a salutare la Sicilia, con l’Italia che usa le sue armi migliori per farsi voler bene. Il mare e il vento, il contrasto delle colline, la voglia di spazi aperti, la terraferma che si avvicina sempre di più per un Giro che continua.
Il Giro della gente, che nella tappa di Messina ha applaudito la fuga di Maestri (“Che bello tornare all’attacco in questa corsa, due anni dopo l’ultima volta”), partita subito e resistita fino al GPM dove è stato proprio il nostro Mirco a tagliare per primo il traguardo. Poi, è stata roba per velocisti: Demare ha trionfato relegando Gaviria a un altro piazzamento, con il nostro Vincenzo Albanese che si è buttato nel gruppone degli sprinter per cogliere un bel 12° posto.
Mirco Maestri: “Abbiamo fatto un bell’attacco, speravamo che ci lasciassero un po’ di spazio in più ma si è capito subito che avrebbero fatto la salita a tutta e sarebbero venuti a prenderci. Ho vinto il GPM che comunque è un bel traguardo e credo che averlo vinto sia comunque una forma di rispetto verso la corsa. Domani è un altro giorno, speriamo di avere un po’ di spazio in più: di certo, attaccherò ancora”.
Vincenzo Albanese: “Oggi le sensazioni erano sicuramente migliori rispetto a ieri, ieri sono stato davvero male. Ho cercato di fare la volata il meglio possibile anche se io non sono un velocista adatto a questi arrivi, ma io ci provo lo stesso anche per abituarmi così quando mi troverò a fare volate a ranghi più ristretti saprò come muovermi. Ma l’importante oggi sono le sensazioni, tornate a essere buonissime in vista di domani, di dopodomani e soprattutto di Napoli”.
Maurizio Borserini / Sprint Cycling