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Il ciclista Polti Kometa German Gomez e il preparatore Carlos Barredo sul valore di TrainingPeaks e dell’allenamento

C’è stata un’evoluzione impressionante nei metodi di allenamento, preparazione e nutrizione, nell’analisi dei dati e nella capacità di sfruttare il lavoro da remoto oltre a quello in presenza. Queste realtà avanzate e consolidate hanno rafforzato la solida collaborazione del Team Polti Kometa con TrainingPeaks.

Con le richieste di integrazione della tecnologia odierna e degli altri software utilizzati nel ciclismo contemporaneo, ogni parametro chiave per l’allenamento è disponibile sulla piattaforma completa di TrainingPeaks, anche quando si è a migliaia di chilometri di distanza. Un allenatore prescrive un piano di allenamento e un nutrizionista un piano alimentare; il ciclista li combina e parte per le sue sessioni, sentendosi rassicurato e fiducioso nel supporto completo fornito da TrainingPeaks.

TrainingPeaks è un perfetto esempio di come uno strumento possa colmare qualsiasi lontananza fisica. Prendiamo il caso di German Gomez, corridore colombiano della Polti Kometa che può svolgere senza problemi le sue attività con allenatori e compagni di squadra ovunque si trovi nel mondo. “TrainingPeaks è estremamente importante per il nostro lavoro quotidiano,” spiega il neoprofessionista di 23 anni.

“È una delle applicazioni che usiamo di più, poiché ci mostra l’intero piano di allenamento, il programma giorno per giorno, qualsiasi file riguardante gli allenamenti in palestra o le routine in bici, fino a un elemento fondamentale come il piano di nutrizione. Lo consultiamo costantemente, permettendoci di essere pienamente aggiornati sul nostro stato fisico e sapere se siamo al top o se manca ancora qualcosa. È una parte integrante e indispensabile della nostra preparazione!”

Avere accesso ovunque ai dati essenziali che rivelano lo stato atletico di un ciclista aiuta a preparare l’intera squadra per essere competitiva nelle gare più importanti al mondo.

“Uno dei dati a cui presto più attenzione è la scala RPE, che è la percezione soggettiva dello sforzo in relazione all’intensità effettiva. TrainingPeaks mostra tutto questo, e molto altro, in un formato grafico molto chiaro. Mi piacciono i grafici che permettono di analizzare la potenza o lo sforzo durante l’intero allenamento o nei segmenti che ci interessano di più,” conclude Gomez.

Per Carlos Barredo, preparatore della Polti Kometa, TrainingPeaks è fondamentale per esaminare lo sforzo di ogni corridore. Che si tratti di sessioni di allenamento o di condizioni di gara, è garantita una data analysis efficiente e funzionale. “Al mattino, valutiamo le metriche che indicano come si è svegliato il corridore e le necessità di allenamento, in modo da poter adattare le sessioni per ottenere i migliori risultati.”

Con la squadra sparsa per il mondo, l’intero staff tecnico può confrontare gli obiettivi delle sessioni dei corridori con le metriche risultanti, specialmente in termini di volume e intensità, da qualsiasi luogo. “Soprattutto nei lavori specifici è importante che quanto svolto sia conforme a quanto previsto. Un esempio chiave è che non ci sia uno scostamento della frequenza cardiaca rispetto alla potenza richiesta. La dashboard della distribuzione dell’intensità per zone di potenza è il grafico che preferisco guardare, proprio perché fornisce un’idea molto chiara della corrispondenza tra ciò che avevo in mente e ciò che il corridore ha potuto produrre,” spiega Barredo.

“Bisogna incrociare gli indicatori di carico interno (come la frequenza cardiaca) e gli indicatori di carico esterno (come la potenza) con le sensazioni dell’atleta,” prosegue Barredo. “Il mio lavoro non è solo organizzare le sessioni, ma anche condurre analisi corrette e mantenere un buon contatto con l’atleta, mostrandogli in modo convincente la necessità di lavorare su determinate sottocapacità in determinati momenti per migliorare e raggiungere gli obiettivi.” Il ruolo dell’allenatore è cruciale nell’interpretare e utilizzare i dati forniti da TrainingPeaks per prendere decisioni perfettamente informate. Interazioni, feedback e motivazioni devono essere portati avanti con costanza, proprio come le prescrizioni degli allenamenti. Questa facilità di coaching a distanza comunque dev’essere un completamento dell’indispensabile tempo trascorso in presenza, come i ritiri invernali a Oliva e il camp estivo a Bormio. Queste situazioni permettono a un allenatore di osservare dal vivo il linguaggio del corpo e l’atteggiamento dei suoi ragazzi.

“Un gesto può valere più di qualsiasi commento telefonico o messaggio, anche perché ci sono corridori con una consapevolezza e una capacità di autoanalisi tali da poterci fidare di loro al 100%, mentre altri possono essere più influenzati dal morale e dalle sensazioni del momento,” dice Barredo. “L’interazione vis-à-vis è necessaria per assicurarsi di andare nella direzione giusta o capire se qualcosa debba essere rivisto. Qualunque sia il contesto e la situazione, in ogni caso, ben poco si potrebbe fare senza TrainingPeaks!”

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