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Il blocco del Giro dell’Appennino scatena il suo colpo di pedale sul circuito di Lugano

GP Città di Lugano
Lugano – Lugano (179,2 km; 8 x22,4)

Il ciclismo è uno sport ricco di luoghi magici, enclavi mistiche, epopee e tradizioni che vengono ricordate in modo ricorrente e altre che vengono evocate di volta in volta. Un amalgama di salite e pendii, di etimologie e toponimi, di esseri umani e biciclette. E quella ricchezza assoluta, anche le città con una luce speciale per quanto riguarda questo sport. Lugano è senza dubbio una di queste città. La città svizzera del Ticino ha ospitato campionati del mondo e ogni giugno ospita, sotto la spinta del suo Velo Club Lugano, un Gran Premio Città di Lugano che nel 2021 sarà il debutto della struttura ProTeam della Fondazione Contador in terra svizzera.

La gara non è una sconosciuta assoluta, poiché i progetti passati nella categoria continentale avevano già partecipato prima. Ma quello di questo 2021 ha un interesse speciale perché l’EOLO-KOMETA Cycling Team viene da ottime prestazioni in una dinamica crescente dove sono arrivate vittorie di tappa molto importanti al Giro d’Italia o di tappa e assoluta all’Adriatica Ionica Race. E il percorso di Lugano si presta come pochi altri alla scaramanzia, all’offensiva, all’audacia, alla mancanza di complessi e alla lotta, tutte qualità mostrate dalla squadra in questi mesi.


Il circuito che ospita il Gran Premio Città di Lugano non è affatto semplice e l’accumulo delle sue otto curve porta un dislivello cumulativo vicino ai 4.000 metri in una gara con meno di 180 chilometri. I numeri sono molto chiari. Agra, Collina d’Oro, che alla fine sono sei chilometri in cui ci saranno rampe fino al 12%, e la salita di Sorengo, data la sua vicinanza al traguardo, rappresenterà una grande usura per tutto il gruppo. Da parte dell’EOLO-KOMETA Cycling Team la stessa squadra che avrà affrontato questo giovedì il Giro dell’Appennino, altra corsa dal profilo impegnativo ed esigente: Davide Bais, Mattia Frapporti, Luca Wackermann, Sergio García, Arturo Grávalos, Alejandro Ropero, Diego Pablo Sevillla.

“Sia il Giro dell’Appennino che il Gran Premio di Lugano sono due corse complicate, ognuna a modo suo. Il circuito di Lugano è molto impegnativo, è una gara che non dà tregua perché alla partenza hai una salita importante, il terreno successivo è in discesa o favorevole ma non puoi essere disattento perché sicuramente ci sarà gente che ci proverà e poi l’ultima salita sarà a tutta velocità e sicuramente ci saranno anche movimenti. Una gara molto dinamica, con molti cambi di ritmo. Abbiamo una squadra molto interessante e possiamo fare un buon ruolo”, dice Alejandro Ropero.

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