Basso: “Una Tirreno-Adriatico che mi rende orgoglioso”
Tirreno Adriático (2.UWT)
Tappa 7: San Benedetto del Tronto – San Benedetto del Tronto (159km)
Una Tirreno-Adriatico così: sempre all’attacco, sempre in fuga. Una Tirreno-Adriatico da protagonista, quella della EOLO-KOMETA: di cui andare orgogliosi. Ed è infatti orgoglioso Ivan Basso, che al termine della Corsa dei due Mari (12° Albanese e 15° Lonardi nell’ultimo sprint) si lascia andare a un’analisi fatta di complimenti e voglia di futuro. “Quando si preparano corse importanti come questa ci sono due scelte: guardare in alto, o guardare in basso. Se scegli di guardare in alto, significa che provi a confrontarti con i migliori e ti misuri con loro. Noi, in questa Tirreno-Adriatico, abbiamo scelto di guardare in alto”.
E questo cosa ha portato?
Credo che tutti l’abbiano visto. Abbiamo sempre attaccato, abbiamo conquistato dei traguardi che ci hanno permesso di vestire per due giorni la maglia verde con Bais e di provare a lottare per la classifica degli scalatori. Abbiamo messo là davanti un ragazzo giovane come Davide ma anche il nostro veterano Gavazzi, e vederlo attaccare ha stimolato tutti gli altri a dare qualcosa in più. Abbiamo visto correre bene Diego Rosa, che ha scelto di venire da noi perché ha voglia di rilanciarsi, e abbiamo ammirato il lavoro di Maestri. Abbiamo avuto un Albanese protagonista in una tappa bellissima e Lonardi insieme ai velocisti più forti del mondo. E Fortunato…
Fortunato?
Lui è in una fase importante della sua carriera. Vuole stare con i campioni ma non osa ancora provare a stare con loro perché ha paura di saltare, e davvero gli manca solo questo piccolo passo. Sta crescendo, sta affinando il coraggio che serve per fare il salto: da ottimo corridore a campione. Manca davvero pochissimo.
Era davvero troppo pensare a una vittoria in questa settimana?
I grandi campioni hanno corso in modo da non premiare i coraggiosi. Quando i più forti lottano tutti i giorni per vincere, c’è poco spazio per la fantasia e poco spazio per i sogni.
Cosa ci portiamo a casa da questa Tirreno-Adriatico?
Un salto di qualità importante, decisivo e concreto rispetto alla stessa corsa di un anno fa. Il team, tutto, è cresciuto tantissimo. La strada, è tracciata.
Francesco Caielli
Maurizio Borserini