Oggi è stata la giornata di Erik Fetter
Giro d’Italia
2^ tappa, Budapest-Budapest
No, stavolta non parliamo di numeri. Stavolta, parliamo di rumore. Perché ci è mancato tanto, il rumore. Il Giro e il ciclismo l’hanno ritrovato ufficialmente ieri, nella cronometro che ha zigzagato per Budapest fino ad arrampicarsi sul suo castello per un arrivo splendido e spettacolare. Gente, tanta gente. E il suo rumore, bellissimo, a restituire essenza al ciclismo.
Rumori differenti, certo: perché i tifosi del ciclismo applaudono tutti ma impazziscono per pochi, e la gente di qui è impazzita per il nostro Erik Fetter. Idolo di un popolo che in pochi anni si è appassionato a questo sport, re delle folle grazie alla maglia da campione nazionale ungherese con cui ha corso per le vie della sua città. E queste giornate, fatte così, avvicinano ancora un po’ a quell’idea di normalità alla quale abbiamo pensato per tanto tempo e che oggi ci è sembrata davvero a un passo. Tanto vicina, che l’abbiamo toccata: ed è stato bellissimo.
Poi, certo, c’è stato anche il risultato sportivo. Ed eccolo qui: 45° Erik Fetter (+38’’ dal vincitore Yates), 62° Albanese (+43’’), 85° Maestri (+53’’), 105° Rivi (+1’), 119° Bais (+1’06’’), 149° Gavazzi (+1’15’’), 156° Rosa (+1’20’’), 158° Fortunato (+1’22’’).
Ma noi, preferiamo raccontare le emozioni. Quelle di Erik: “Non è facile esprimere quello che provo e che ho provato, avrò bisogno di qualche giorno per digerire quello che è successo oggi. Posso solo dire di essere grato e colpito da tutti i tifosi ungheresi che oggi sono usciti per strada e che hanno reso questa giornata indimenticabile. Per me, per gli altri due ungheresi in gruppo, ma anche per tutti gli altri corridori. E’ incredibile quello che sta accadendo in Ungheria, e io non ho mai nemmeno osato sognare quello che è successo oggi. Quindi, grazie a tutti. A tutti”.
Maurizio Borserini , Sprint Cycling