“Siamo tutti impazienti di ottenere la prima vittoria e in Turchia si pu\u00f2 fare”
56º Presidental Tour of Turkey
Dall’11 al 18 aprile
Sulla penisola anatolica, la più lunga corsa a tappe affrontata finora dal ProTeam della Fondazione Contador. Rispetto alle sette tappe della Tirreno Adriatico, un evento WorldTour, otto sono i giorni proposti dalla corsa turca, un tempo anch’essa un evento WorldTour e ora la prossima sfida dove la squadra va alla ricerca di centrare la prima vittoria.
Lo spagnolo Diego Pablo Sevilla e gli italiani Vincenzo Albanese, Manuel Belletti, Mattia Frapporti, Francesco Gavazzi, Samuele Rivi e Luca Wackermann compongono i sette con cui l’EOLO-KOMETA Cycling Team parteciperà alla corsa. Una formazione attrezzata, a caccia di fughe e per gli arrivi in volata. Gli uomini in blu non saranno coinvolti nella lotta per la maglia turchese finale, e quattro corridori hanno esperienza in questa corsa.
Tra questi, spicca Manuel Belletti, che torna alle corse dopo la caduta nella Tirreno Adriatico. Belletti ha partecipato alla grande corsa in Turchia in ben quattro edizioni (2011, 2015, 2016, 2017), ha vinto una tappa nel 2011 ed è andato vicino alla vittoria in diverse altre occasioni. Anche Wackermann, Gavazzi, Frapporti e Albanese hanno partecipato a questa gara.
“Mi sento molto bene, recuperato dalla caduta e con un buon feeling. Per la Turchia l’obiettivo è quello di ottenere qualche bel risultato. È una gara che in passato mi ha regalato soddisfazioni e in cui ho anche vinto una tappa in un arrivo che c’è anche quest’anno, a Marmaris. Abbiamo una squadra forte con cui lavorare e che ci aprirà la strada nei finali e naturalmente sono fiducioso di poter fare buone volate”.
Dato il percorso, senza una cronometro e con diverse tappe miste, sarà la tappa con un arrivo in salita a decidere la classifica generale. Il Göğübeli Geçidi (1860 metri), una salita di 12,1 km al 6,7% è diventata il punto più duro e decisivo della corsa turca.
Diego Pablo Sevilla: “Sono molto motivato, non vedo l’ora di iniziare la gara. Non ho corso molto, ma ho lavorato bene in altitudine. Nel Gran Premio Miguel Indurain è vero che il risultato finale non ha detto molto, ma le sensazioni dopo un periodo senza gare sono state molto buone e sono ottimista che in Turchia potrò vedere meglio il lavoro. Abbiamo una buona squadra. Corridori come Gavazzi e Wackermann avranno più giorni di gara qui, il che permetterà loro di crescere, e Belletti è un velocista che trova sempre il modo di giocarsi la vittoria. Siamo tutti impazienti di ottenere il primo successo, penso che abbiamo la squadra giusta e la Turchia potrebbe essere il posto giusto. Naturalmente faremo del nostro meglio”.
Jesús Hernández, direttore sportivo: “La nostra mentalità come squadra è quella di andare ad ogni gara per dare il massimo, senza guardare agli impegni futuri. Ogni giorno di gara è unico e irripetibile. Il Giro di Turchia ha un percorso molto interessante, con giorni per i velocisti e altri giorni in cui è molto possibile che la fuga possa arrivare, anche nel giorno della tappa in montagna. Stiamo viaggiando con un ‘sette’ molto combattivo anche se non abbiamo un corridore per puntare alla classifica generale”.
Le tappe.
11 aprile: Nevşehir – Ürgüp (167,3 km).
12 aprile: Konya – Konya (144,9 km).
13 aprile: Beysehir – Alanya (212,6 km).
14 aprile: Alanya – Kemer (184,4 km).
15 aprile: Kemer – Göğübeli / Elmali (160,3 km).
16 aprile: Fethiye – Marmaris (129,1 km).
17 aprile: Marmaris – Turgutreis (180 km).
18 aprile: Bodrum – Kusadasi (160.3 km).